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Motociclismo 23/03/2021 14:52

Valentino Rossi: questo vecchio pilota ora vuole dei figli e correre fino al 2022

TAVULLIA – Sfinito ma felice dopo l’ultimo allenamento in moto sulla pista sterrata del MotorRanch con i “suoi” ragazzi, ovvero i piloti della VR46 Riders Academy che ha cresciuto in questi anni. Il mondiale riparte in Qatar e quelli che una volta erano i suoi allievi adesso vogliono stargli davanti.

Valentino Rossi sorride sempre, nonostante la mascherina sul viso e l’inquietudine che anche lui si porta dentro in questo momento storico così difficile.

Una giornata con lo sportivo italiano più conosciuto e vincente al mondo. Una lunga chiacchierata che non ti aspetti. Riflettendo su pandemia a vaccini. «Speriamo li facciano presto a tutti. Draghi mi sembra uno tosto, bisogna dargli fiducia». Dolore e solitudine. «Io l’ho passato il Covid19: è stata dura, per la prima volta in vita mia sentirmi come un appestato». Amicizia. «Ci ho investito tanto sin da bambino». Le prime rughe e qualche capello bianco. «Come pilota sono vecchio, ma per il resto sto sbocciando». Il desiderio di un figlio. «Magari due: altrimenti cosa fai quando il tempo passa?» Il matrimonio. «Se la mia morosa (Francesca Sofia Novello ndr) proprio insiste…».

Naturalmente chiediamo conferma che questa sarà la sua ultima stagione in sella. «Invece io voglio correre ancora due anni». Parliamo di Fausto Gresini, Mario Draghi, Marc Marquez, Charlie Chaplin, Antonio Conte e l’Inter, Alberto Sordi. Valentino 42 anni Campione un po’ di tutto.

Voi piloti avete la possibilità di vaccinarvi saltando la fila, una bella fortuna?

«Si, siamo dei privilegiati. E’ successo in Qatar dove eravamo ad inizio marzo per i test: merito di un accordo tra il governo locale e la Dorna. Con la prima dose del vaccino Pfzier non ho sentito nulla. La seconda la farò sempre a Doha dopo la seconda gara del 4 aprile . Dicono che per chi come me è stato contagiato può esserci qualche piccola reazione: non mi interessa, è troppo importante farlo».

In Italia invece i tempi saranno lunghi.

«Spero che lo facciano tutti e al più presto. Penso agli anziani e ai miei genitori, che ormai cominciano ad avere una certa età. Ma anche ai ragazzi. Perché questa storia ci sta logorando. Noi della MotoGP possiamo almeno portare un pizzico di gioia, leggerezza, siamo come il calcio e la F1, un intrattenimento. La gente quando mi vede mi vuole bene perché ho fatto passare loro un sacco di domeniche belle. E ora ne avrebbe bisogno».

Le piace come sta lavorando Mario Draghi?

«Molto. E’ in gamba. Ci voleva un uomo così, in un momento del genere. E’ tosto, ha un sacco di esperienza: dobbiamo avere fiducia. Mi rende ottimista, ma mi rendono ottimista anche gli italiani: perché quando c’è un allarme sappiamo sempre reagire nella maniera giusta. Purtroppo poi ci rilassiamo, così come è successo la scorsa estate».

Fausto Gresini, due volte Campione mondiale e manager dell’Aprilia è morto a 60 anni dopo aver lottato per un mese all’ospedale.

«Che dolore, credo che in tutti gli ambienti di lavoro qualcuno abbia perso una persona cara.  Io penso a Mirko Bertuccioli detto Zagor: era il leader di una band pesarese, i Camillas. Un mio grande amico e musicista, legato a Bugo e a quelli dello Stato Sociale. Bellissima persona, io andavo sempre ad ascoltarlo. Aveva 5 anni più di me. Non è giusto».

 

Stefano Bergonzini

Stefano Bergonzini
direttore responsabile

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