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Motociclismo 29/06/2019 11:57

Almanacco del motociclismo 2019, 5° edizione per la bibbia delle competizioni a due ruote a cura di Ronchi e Bartoletti

IMOLA – Che senso può ancora avere oggi ai tempi di Google, enciclopedia dello scibile umano, sempre disponibile, comodamente in tasca sul telefono, un almanacco cartaceo dedicato ai risultati e alle notizie del motociclismo? Alla domanda ha risposto al Circuito di Imola Gianni Marchesini, giornalista ed editore del volume che non solo dura da 5 anni, ma fa parte di una piccola collana editoriale di manuali I Bartoletti curati dal celebre giornalista forlivese.

«L’almanacco del motociclismo nasce dalla passione per le notizie mia, vecchio giornalista del Corriere dello Sport Stadio, di Marino Bartoletti e di Roberto Ronchi, che è l’autore e del volume e che per 20 anni è stato capo redattore di Motosprint – ha spiegato Marchesini. Questo volume è partito come un hobby ed è già giunto alla quinta edizione e si aggiunge all’almanacco del ciclismo, mentre quello del tennis è in preparazione perché io e Marino crediamo che per difendere il valore del giornalismo bisogna salvaguardare in primo luogo le notizie e nello sport le notizie sono i risultati».

L’almanacco molto ben fatto ed accuratissimo, realizzato in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana è suddiviso in 4 sezioni: i risultati del 2018, la stagione 2019 e i suoi protagonisti, gli albi d’oro, le associazioni ed istituzioni delle moto. Contiene anche un articolo nel quale Marino Bartoletti racconta la sua prima uscita al seguito di una gara di moto, negli Stati Uniti nel 1974 per seguire la partecipazione di Giacomo Agostini alla 200 Miglia di Daytona per il quotidiano Il Giorno. Scriveva il Marino nazionale «Mino arrivò al traguardo quasi disidratato. Ma si rifece prontamente tra le braccia di Miss Playboy che lo premiò. Quell’anno non vinse il titolo mondiale della 500cc per una caduta ad Anderstorp (lo avrebbe vinto nel ’75). Ma come detto, il mondo lo aveva ugualmente e definitivamente già messo sotto i suoi stivali».

 

 

 

 

Fabio Nonnato

Fabio Nonnato

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